La tradizione dei dolci di carnevale è antica e molto ricca. Risale ai tempi dell’antica Roma e in alcuni casi addirittura alla Magna Grecia. Ecco che la tradizione del Carnevale non è solo un evento festoso ma anche un fatto culturale che, con le feste di paese, sfilate di carri mascherati, preparazione di dolci tipici si festeggia l’uscita dall’inverno e l’avvicinarsi della primavera. Nel periodo di Carnevale sono molte le occasioni per un peccato di gola, visti i numerosi dolci regionali presenti in Italia, di cui la maggior parte sono fritti. Sono una vera tentazione e facilmente reperibili in pasticceria, nei panifici, ma anche nei supermercati. In questo periodo sulle nostre tavole o al ristorante si termina il pasto sempre mangiando allegramente questi dolci che, molto simili tra loro,di regione in regione, cambiano solo la forma e il nome. Per una breve carrellata esemplificativa di dolci carnevaleschi mi piace partire da Venezia dove il Carnevale è uno dei più antichi ed in passato anche molto lungo. Iniziava infatti il 26 dicembre e finiva il martedì grasso, giorno precedente al 1° giorno di Quaresima. Questo periodo Venezia era caratterizzata da rappresentazioni teatrali, balli in maschera, feste popolari in tutti i sestieri.C’erano naturalmente i dolci che ancora oggi si possono degustare; i più tipici sono le frittelle, l’evoluzione delle fritole. Ma troviamo anche i galani a forma di nastro che in tutto il Triveneto prendono il nome di crostoli (dal latino “crustula” crosta di pane fritta addolcita con zucchero o miele). Altro dolce tipico di questi luoghi sono le castagnole, piccole palline di pasta dolce fritta con o senza uvetta che le troviamo anche in Liguria, Marche ed altre regioni italiane. I crostoli prendono il nome di sfrappole in Emilia, frappe nel Lazio, cenci in Toscana, chiacchere in Lombardia e di bugie in Liguria e Piemonte . A Piacenza si preparano i tortelli dolci, a Bologna troviamo i raviolini fritti alla crema , a Napoli le zeppole, in Calabria la pignolata. Davanti a tanta ricchezza gastronomica, quel che ci vuole è degustarli con una coppa di spumante dolce, oppure un bicchierino di passito.. In casa mia la tradizione carnevalesca è ben precisa che si rifà a quelle antichissime della campagna bolognese. Le sfrappole non devono mai mancare il giovedì ed il martedì grasso mentre la domenica di carnevale, oltre al pranzo a base di tortellini in brodo e gallina arrosto, si preparano i raviolini alla crema. La tradizione del pranzo della domenica di Carnevale è molto importante ma ve lo racconterò nei prossimi giorni. Ora facciamo le sfrappole…Giovedì Grasso è domani !
SFRAPPOLE DI CARNEVALE
Ricetta per quattro persone
Ingredienti : 450 gr. di farina, 3 uova, 3 cucchiai di zucchero, 3
cucchiai di aceto bianco,mezzo bicchierino di rum o cognac a
piacere, olio di arachide per friggere, zucchero a velo vanigliato
Impastare
bene tutti gli ingredienti e tirare una sfoglia sottilissima. Tagliare delle
strisce di pasta larghe circa tre centimetri e lunghe a sufficienza per formare
nastri. Friggere le sfrappole in abbondante
olio di arachide ben caldo. Toglierle dall'olio quando sono di colore
dorato chiarissimo facendo attenzione di non romperle ed adagiarle con cura su
carta assorbente, Disporle su un vassoio spolverizzandole abbondantemente con
zucchero a velo vanigliato.
Neria Rondelli