sabato 15 novembre 2014

CESAC: 50 anni per ricominciare

Si terrà oggi  pomeriggio  alle 17.30 a Medicina in provincia di Bologna  la cerimonia celebrativa dei 50 anni di attività del Centro Economico Servizi Agricoli  CESAC di Conselice. Nato nel 1962  da un gruppo di famiglie di agricoltori che costiutiscono la  Cooperativa Coltivatori Diretti,  in breve tempo la setssa si afferma come un' importante realtà, tanto che dopo una decina di anni  dà vita ad una nuova cantina sociale e dopo soli quattro anni , associata ad APO CONERPO, diventa  il CESAC.
Negli anni la crescita continua,  vengono acquisite nuove realtà in altri settori come quello cerealicolo, mangimistico e ortofrutticolo, inglobando  la cooperativa Tre Spighe e Cometa. Oggi, nonostante il periodo critico, il CESAC gode di ottima salute ed è strutturata in cinque settori tre dei quali dedicati alla produzione di ortaggi ( patata Selenella - Patata Bologna Dop  e Cipolla di Medicina Igp), mangimi ( non OGM n.d.r.), cereali e sementi, e vini ( Trebbiano, Sangiovese e Merlot) che vengono imbottigliati presso la Caviro di Faenza.
Un altro settore importante è quello tecnico in cui il CESAC si occupa di affiancare i produttori agricoli nella scelta di tutto quello che serve per la produzione, dalla ferramenta all' irrigazione, alla consulenza tecnica fino agli agrofarmaci. Nel 2014 è stato avviato un polo per la lavorazione dei cereali (destinato al sorgo) attraverso l'acquisizione delle stabilimento sermenghi  di Medicina.
Ultimo investimentoproduttivo è la cosiddeta quarta gamma ovvero l' offerta di prodotti freschi pronti da cucinare ( patate, zucche , cipolle e carote) destinati alla ristorazione.

Il futuro del CESAC , a 50 anni dalla sua fondazione, si prospetta  positivo grazie ad un bilancio 2014 che chiuderà con circa 60 milioni di euro di fatturato,  con 1.200 soci ,190 dipendenti e 8 stabilimenti dislocati in un territorio che copre le province di Bologna, Ferrara e Ravenna  e sedi aziendali ad Altedo, Argenta, Casteguelfo di Bologna, Medicina, Sant'Antonio di Medicina  e Sala Bolognese. Livia Elena Laurentino