Il nome “balla” è stato scelto perché “bala, in dialetto bolognese, significa gruppo di amici, compagnia; in termine universitario “balla” è intesa come compagnia goliardica ed infine in italiano “balla” è bugia, falso, frottola. Ecco che la Balla degli Spaghetti alla Bolognese gioca sull’equivoco facendo riferimento ad un piatto che “sembra” non esistere per parlare di Bologna. Chi l’ha detto però che a Bologna questo piatto non esiste…mah!!! Molti bolognesi sostengono che invece esiste e che in famiglia, quando l’addetta alla cucina, l’azdora, non aveva pronte le tagliatelle, presentava in tavola gli spaghetti sempre conditi comunque da un ottimo ragù. Ecco che partendo da questo annoso dilemma il 14 luglio scorso si è tenuto, presso l’Azienda Agricola Gaggioli di Zola Predosa (Bo), il primo processo agli Spaghetti alla Bolognese. Il processo si è tenuto durante una tradizionalissima cena petroniana a base di Mortadella e Salame Rosa con crescentine, di tagliatelle classiche al ragù, con gli inquisiti e squisiti Spaghetti alla Bolognese, polpette con i piselli e dalla tradizionale Torta di Riso. Tra un calice dell’ottimo vino ed una forchettata delle succulente pietanze, il dibattito tra il collegio di difesa presieduto da Valdiserra e Faedi e la pubblica accusa rappresentata da Carlo Gaggioli si è fatto molto serrato, ma la notizia importate è che i giurati, rappresentati da un centinaio di commensali chiamati a giudicare i due piatti, hanno votato ed il risultato è stato di un clamoroso pareggio. La sentenza quindi è rimandata al prossimo processo la cui data ed il luogo sarà comunicata al più presto dalla Balla degli Spaghetti alla Bolognese. Vi aspettiamo numerosi.
Neria Rondelli