Berberè, ingrediente principe della cucina etiope, è stato il nome scelto dai fratelli Aloe per iniziare sette anni fa la loro avventura nella ristorazione bolognese; dalla prima pizzeria aperta a
Castelmaggiore, in pochi anni sono diventate sette, vista la ormai imminente apertura a Milano (in zona Navigli).
A Bologna in via Petroni 9/2, zona universitaria, seconda tappa del percorso, il locale è stato recentemente restaurato con l’idea di renderlo più luminoso e arioso ed in linea con la filosofia e le scelte etiche fatte nella conduzione dell’azienda.
Un nuovo forno elettrico, super tecnologico, garantisce una cottura perfetta che non fa rimpiangere il tradizione a legna.
Da sempre attente alla materia prima le pizzerie Berberè puntano su un menù stagionale che propone 15 pizze a scelta, con un attenzione particolare per quelle vegetariane, ed una scelta mirata ai produttori per l’80% biologici.
In linea con le scelte aziendali e le nuove tendenze per l'impasto viene usato solo lievito madre, che garantisce un ottima digeribilità, o l'idrolisi.
Non mancano alcuni presidi Slow Food e i prodotti Libera.
Ma la scelta di prodotti di qualità non incide sul prezzo che va dai 5,90 per la classica al pomodoro ad un massimo di 13,50 per quelle con i salumi.
Che la strada intrapresa dai fratelli Aloe sia quella giusta lo conferma l’assegnazione dei 3 spicchi nella Guida “Le Pizzerie d’Italia 2018” del Gambero Rosso, massimo riconoscimento ottenuto unici a Bologna.
Se in passato all’estero spesso la ristorazione italiana non è stata propriamente ambasciatrice di qualità e tradizione, la missione di Matteo e Salvatore è proprio quella di portare la loro “filosofia” di pizza di qualità, anche nei due locali londinesi che hanno aperto con il nome di Radio Alice, in omaggio alla mitica radio libera bolognese.
L’augurio per loro e per chi li frequenta è che, nei prossimi anni, diventino 11 come le spezie del Berberè ! Livia Elena Laurentino