mercoledì 31 ottobre 2018

UNICA VALLE d'ITRIA - MARTINA FRANCA & ALBEROBELLO 2° parte




Il nostro viaggio in Valle d’Itria prosegue verso nord attraverso questa meravigliosa campagna e scopro che tutto il territorio è disseminato di trulli e, forse proprio nel tratto che congiunge Ceglie a Martina Franca, credo d’aver visto i più belli. 


MARTINA FRANCA è la città più grande dei “magnifici sei” con quasi cinquantamila abitanti, deve il suo nome al monte sul quale è stata costruita e dedicato San Martino di Tours, suo patrono.
Lo stile barocco la connota e la distingue dagli altri, dichiarando l’eredità di un passato florido ereditato da quando Filippo d’Angiò, nel 1300, la dichiarò “franca” appunto, dalle tasse e dalle gabelle, a chi l’avesse abitata, dando così un incentivo maggiore a chi voleva coltivare la campagna.
Il Palazzo Ducale, antica dimora dei Caracciolo, al quale si accede dall’Arco di Sant’Antonio o Porta Santo Stefano, è oggi sede del Municipio; le sue imponenti sale affrescate affascinano il visitatore che in questo periodo potrà ammirare anche la mostra diffusa dedicata a Pablo Picasso “ L’altra metà del cielo” ( fino al 4 novembre n.d.r.).


























Il turista è agevolato nella visita alla città da una facile mappa cartacea, distribuita all’info point, che contrassegna i vari itinerari, che trovano corrispondenza nei segnalatori colorati che si trovano sul selciato lungo il percorso e davanti ai luoghi più importanti.


Non si può non visitare la grande Basilica di San Martino in Piazza Plebiscito e proseguendo ammirare Piazza dell’Immacolata per poi fare una breve sosta nello storico Caffè Tripoli, fondato nel 1911 e famoso per i bocconotti, un dolce di pasta frolla proposto in varie versioni.

         

Per chi ama i prodotti tipici va ricordato che Martina Franca è famosa per il suo capocollo che, a differenza di quello fatto in altre regioni, si riconosce per la caratteristica affumicatura con legno di quercia, una varietà particolare che c’è solo in questa zona. Si è costituito anche un piccolo consorzio di sette produttori tra cui l’azienda Cervellera che da la possibilità di degustare i suoi prodotti e fare una visita guidata per vedere come alleva i  maiali allo stato brado nel querceto.


La prossima tappa è ALBEROBELLO, che si è meritato l’appellativo di “Paese dei trulli” per la sua alta concentrazione di queste case così uniche al mondo; ne sono stati censiti mille e quattrocento.


Immagino che chi li veda per la prima volta ne resti affascinato!
Sembra quasi di essere in un luogo fiabesco, il bianco accecante delle costruzioni circolari sormontate da coni grigi spesso contrassegnati da simboli esoterici disegnati a calce sulle chianche sono davvero affascinanti.
Rione Monti è decisamente il più caratteristico perché nel tempo si è trasformato anche in un coloratissimo quartiere con negozi di piccolo artigianato, bar e ristoranti souvenir.


Proprio in cima alla collina c’è la chiesa dalla forma un po' insolita è quella di Sant’Antonio, che pur essendo di recente costruzione riprende l’architettura dei trulli anche se con diverse dimensioni.


Dalla parte opposta c’è un altro quartiere Aia Piccola, qui i trulli sono le case dei residenti e dei fortunati che la abitano d’estate, l’atmosfera è più tranquilla e silenziosa.


Per la sosta golosa perché non fermarsi al ristorante Casa Nova, un luogo suggestivo ricavato tra le mura di un antico frantoio ipogeo del 1700, che propone un tripudio di antipasti, primi e secondi legati alla cucina di tradizione come i lampascioni fritti !
Ma il viaggio non è ancora finito e si prosegue ... Livia Elena Laurentino

martedì 30 ottobre 2018

UNICA VALLE d'ITRIA - OSTUNI & CEGLIE MESSAPICA 1° parte


Perché parlare della Puglia? Da molti anni è una delle regioni italiane più richieste come meta turistica internazionale. Le sue masserie, il suo cibo, i suoi mari sono tra i più elogiati eppure c’è sempre qualcosa di nuovo che la trasforma in grande attrattiva.
Erano diversi anni che mancavo da quei luoghi, che “credevo” di conoscere molto bene, tuttavia un recente press tour mi ha riportato in Valle d’Itria. I sei comuni della valle, di tre province diverse (Bari, Brindisi e Taranto n.d.r.) hanno di recente firmato un protocollo d’intesa e hanno dato vita ad un brand per un'azione condivisa di promozione turistica. Il territorio che la comprende idealmente è un triangolo scaleno alla cui base, ci sono Ostuni, ad est e Ceglie Messapica verso ovest, poi proseguendo verso nord troviamo Martina Franca e al vertice Alberobello, scendendo lungo l’altro lato incontriamo Locorotondo e Cisternino.
Tutte queste realtà hanno in comune il candore delle case, la terra generosa color caffè e il verde argenteo degli ulivi secolari.
Ecco perché è UNICA Valle d’Itria.


In nostro viaggio comincia da OSTUNI, cittadella fortificata che domina l’Adriatico dai colli sulla quale è adagiata a poco più di 200mt di altitudine. Di origine messapica nel corso dei secoli ha visto transitare Greci, Romani, diverse popolazioni di barbari fino agli Angioini e agli Aragonesi.
Ognuno di loro ha lasciato la sua impronta ed oggi restano edifici imponenti e importanti chiese che
testimoniano un antico splendore.

Ma in quei luoghi la presenza umana c’era già nella preistoria, lo testimonia la Donna di Ostuni, detta anche Delia la mamma più vecchia del mondo, il reperto archeologico di 25.000 anni fa, ritrovato dal prof. Coppola nella grotta di S.Maria d’Agnano. Lo scheletro intatto della donna e del suo feto si possono vedere nel Museo Civico di Ostuni, nell’ex convento di suore di clausura Santa Maria Maddalena dei Pazzi, annessa alla Chiesa di San Vito Martire, detta anche le Monacelle.


Nella centralissima Piazza della Libertà, di fronte a Palazzo San Francesco, sede di municipio, campeggia una grande statua di Sant’Oronzo, il patrono, che ogni anno viene celebrato il 26 agosto con una folcloristica sfilata a cavallo per le strade del centro storico.


E’ piacevole passeggiare nelle strette strade degli vecchi rioni e scoprire antiche botteghe come quella di Mastro Peppe Roma che, in via Bixio Continelli, da quarant’anni forgia a mano idei cucchiai in legno di ulivo.
Per una sosta golosa, senza allontanarsi troppo dal centro,si può scegliere Il Gran Caffè Ristorante Tito Schipa, nato intorno agli anni ‘30 ed intitolato al famoso tenore leccese assiduo frequentatore del Caffè Lucia e della sua proprietaria…
Oggi è anche un’ottimo ristorante dove Maria Lippolis, mamma del titolare, cucina piatti di pesce freschissimo come il crostone di scampi, la zuppa di di cozze con i cannellini, o l’immancabile parmigiana ma ...con il branzino.



La seconda tappa del nostro viaggio in Valle d’Itria è CEGLIE  MESSAPICA.


Situata nell’ultimo lembo delle Murge, Ceglie è tra i più antichi insediamenti umani del Salento, terra dei Messapi, antica popolazione autoctona del primo millennio a.C.

Il giro del centro storico non può che partire dalla Porta di Giuso, una delle tre porte della cinta muraria medievale, che dà l’accesso a Piazza Vecchia, un tempo deputata al mercato, su cui si affaccia il settecentesco Palazzo Allegretti.


Da ammirare la maestosità del Castello Ducale, situato nel punto più alto del borgo, è simbolo della città con la sua torre quadrata, e da alcuni anni sede della Biblioteca comunale e della Pinacoteca. Degno di nota il MAAC - Museo Archeologico e dell'arte contemporanea, inaugurato due anni fa, che conserva reperti di sepolture messapiche e l’esposizione di asce levigate più importante d’Europa.

























Ceglie da alcuni anni è stata eletta città d’arte e terra di gastronomia, tanto che può vantare una settantina di ristoranti tra cui uno stellato, in un centro di soli 20.000 abitanti, ed è diventata la sede della MED COOKING SCHOOL, scuola internazionale di cucina mediterranea, affiliata all' Alma, dove aspiranti chef possono diventare professionisti o neofiti alimentare la propria passione imparando le tecniche di base, insieme ai segreti della tradizione, come quella del biscotto cegliese, da Stefania Gioia depositaria dell’antica ricetta della famiglia Gallone.
Questi dolcetti, presidio Slow Food, sono un concentrato di bontà, un impasto di mandorle tritate, miele, zucchero, uova , marmellata di ciliegie e... scopritelo voi!


Il viaggio continua... Livia Elena Laurentino

sabato 27 ottobre 2018

Metti in campo il cuore - Ciao Pà V° Memorial Silvio Bonolis


Metti in campo il cuore, Ciao Pà V° Memorial Silvio Bonolis, il grande evento che coniuga sport, musica e solidarietà, si è svolto lo scorso 13 ottobre allo stadio Castellani di Empoli, per il terzo anno consecutivo in Toscana.


Sono scese in campo la Nazionale Italiana Cantanti capitanata da Paolo Belli e la Nazionale Calcio TV guidata da Paolo Bonolis. 
Grandi nomi del mondo della musica e dello spettacolo hanno dato vita ad una serata all’insegna dello sport, del divertimento e della solidarietà.


Uno stadio gremito di fans e tifosi e oltre 50 mila euro raccolti a fine partita.
I fondi contribuiranno ai progetti di cooperazione e sostegno ai paesi in via di sviluppo, promossi e realizzati dal Movimento Shalom che da anni si impegna per assicurare cibo, acqua, cure mediche e formazione ai bambini.



Lo scorso gennaio Paolo Vallesi, in rappresentanza della Nazionale Cantanti, ha visitato in Burkina Faso numerose strutture costruite e gestite dal Movimento partecipando all’inaugurazione del pozzo che fornirà acqua potabile a oltre 1000 persone realizzato grazie ai fondi raccolti durante le manifestazioni di “Metti in campo il cuore” merito della solidarietà di tanti che seguono con grande affetto e generosità questi eventi.


In campo ha vinto la Nazionale Italiana Cantanti, ma su tutto ha trionfato il cuore e la solidarietà.
Testo e foto di Joanna Marioni

venerdì 26 ottobre 2018

MILLEFOGLIE di MELANZANE & MOZZARELLA -


La ricetta del MILLEFOGLIE di MELANZANE & MOZZARELLA che propongo è un secondo piatto leggero ma ricco di sapori da proporre con successo agli amici vegetariani.





Ingredienti per 4 persone 1 rotolo di pasta sfoglia Veg, 2 melanzane, 3 pomodori perini, 12 foglie di basilico, 200 gr di mozzarella di bufala, olio di arachidi per friggere, sale 

Tagliare la mozzarella a fettine sottili, metterle in un colino e lasciarle sgocciolare in un luogo fresco per farle perdere parte del suo siero. Srotolare la pasta sfoglia sul piano di lavoro ; ricavare 3 rettangoli di cm 12 x 22 circa e allinearli su una placca da forno rivestita di carta forno; bucherellare i rettangoli di pasta con i rebbi di una forchetta per evitare che si gonfino durante la cottura. 
Mettere la placca in forno caldo a 180 gradi e cuocere i rettangoli per 10 minuti circa. 
Toglierli dal forno e lasciarli sulla placca a raffreddare. 

Lavare ed asciugare le melanzane, tagliarle a fette sottili e friggerle in abbondante olio di arachide. 
Quando risulteranno dorate da entrambe le parti scolarle con un mestolo bucato, metterle su carta assorbente e salarle leggermente. 
Lavare i pomodori e tagliarli a pezzetti; spezzettare le foglie di basilico. 
Disporre un rettangolo di pasta in una teglia da forno, coprirlo con metà delle melanzane, metà dei pomodori, del basilico e della mozzarella. Salare leggermente e proseguire con la seconda sfoglia.
Ripetere con gli strati di verdura e formaggio ed infine coprire con l’ultimo rettangolo di sfoglia. 
Passare in forno a 160 gradi per una decina di minuti. 
Servire caldo il come un secondo piatto vegetariano. 



 






In abbinamento al MILLEFOGLIE di MELANZANE & MOZZARELLA un calice di vino rosato biologico, fresco e sapido, eccellente, Vitamenia rosato Le Vigne di Raito Costa d'Amalfi Doc e la pietanza sarà perfetta.
Il rosato Vitamenia è una piccola produzione di vino di grande qualità ottenuto da uve Piedirosso e Aglianico, a coltivazione biologica ; è un vino molto versatile che si abbina alle carni bianche, alle zuppe di pesce, ai formaggi freschi, alla pizza e ai salumi. Temperatura di servizio 10 - 12 gradi.
Buon lavoro e buon appetito ! Neria Rondelli

lunedì 22 ottobre 2018

Il Salotto di Patrizia Finucci Gallo 2018 - Ottava Edizione


Conto alla rovescia per l' avvio dell'ottava edizione de Il Salotto by Patrizia Finucci Gallo.
L'appuntamento iniziato alcuni anni fa poteva sembrare forse demodè, nell'era digitale e invece la padrona di casa ha saputo coniugare Passato e futuro, che trovano in questi incontri un connubio felice che dal passato porta il piacere della convivialità e del futuro offre la condivisione in tempo reale sui social media. 
In queste serate si può riscoprire il piacere di stare insieme, di chiacchierare, di ascoltare, ed anche di imparare qualcosa  sorseggiando un calice e assaporando buon cibo, dimenticando per un po' di possedere un cellulare.
Come sempre il calendario è molto ricco di ospiti prestigiosi ed il 30 ottobre si inizia con Virginio Merola, sindaco di Bologna.
A seguire gli incontri accoglieranno ospiti come lo scrittore e giornalista dell' Espresso Fabrizio Gatti, la scrittrice Marina Di Guardo, mamma di chiara Ferragni, l'architetto Marco Casamonti, fondatore di Archea, Antonio Mancinelli, caporedattore di Marie Claire ed altri ancora.
Il designer Pietro Travaglini ospite delle scorse edizioni presenterà una nuova creazione dal titolo Nomade, un tavolino " autoportante" in legno che si compone, e lo si può agevolmente portare con sè.
L'azienda di profumi Nobile 1942 ha realizzato una capsule collection con una fragranza creata appositamente per il Salotto.
Novità dell'anno il corso per diventare Salottieri, ovvero come apprendere la convivialità, dalla storia alla cucina, dell'interazione al modus vivendi a come scrivere un biglietto di inviti ma soprattutto l'arte del conversare  ormai perduta ... Sono previsti 5 appuntamenti che si terranno all Hotel Guercino dalle 20 alle 21.30.
Per dettagli e informazioni
Info@ilsalottodipfatriziafinuccigallo.com
La cucina non sarà solo il corollario dei vari incontri, ma la protagonista assoluta in un appuntamento intitolato Il Bugamello d'oro,  serata-concorso dedicato alla liaison tra le ricette e la cultura di un territorio. Livia Elena Laurentino

sabato 20 ottobre 2018

BAUSTELLE - CLICK di JOANNA MARIONI


I Baustelle, il gruppo indie rock italiano di Montepulciano, sono stati i protagonisti dell’estate musicale con alcuni apprezzatissimi appuntamenti del loro tour L’amore e la violenza vol. 2 che li hanno visti impegnati in varie località italiane e rinomati festival. Ospiti anche al MusArtfestival di Firenze, giunto alla sua terza edizione. 






I Baustelle, di fronte a una gremitissima Piazza Sant’Annunziata  hanno mostrato di essere in ottima forma e di avere una grande voglia di comunicare, hanno regalato una straordinaria performance proponendo, oltre ai loro grandi successi, gli estratti dell’ultimo lavoro discografico L’amore e la violenza vol. 2 ; una scaletta diversa rispetto a quella proposta nel tour che li aveva visti impegnati in primavera nei principali club italiani.

Il tour si è concluso il 29 settembre con la data di Torino sul palco del OGR dove per salutare e ringraziare i fans hanno realizzato un concerto sui generis: hanno suonato infatti dal vivo l’intero album Amen del 2008 per celebrarne i 10 anni dalla pubblicazione. 


“E’ stato per noi il modo migliore per chiudere due anni meravigliosi di Amore e di Violenza. Adesso un po’ di pace, a presto .”

Foto e testo di Joanna Marioni