venerdì 22 febbraio 2019

Una ricetta GLUTEN FREE realizzata da NERIA




Avanzati degli albumi ho deciso di preparare una torta; l’ho pensata in bianco e adatta a tutti, anche a chi è intollerante al glutine . Quindi ho usato farina di riso e mandorle e per renderla più leggera non ho usato burro.  Il risultato? Una ciambella morbidissima, profumata, soffice soffice, adatta per colazione o per merenda e servita con crema al cioccolato può essere anche un delizioso fine pasto, davvero buonissima.. finita in baleno!


La ricetta della CIAMBELLA 
SOFFICE BIANCA



Ingredienti 250 gr di farina di riso, 150 gr di zucchero, 150 gr di mandorle, 125 gr di yoghurt greco, 200 gr di albumi ( 5 albumi circa), 1 bicchiere di olio di girasole, 1 limone biologico, 1 bustina di lievito in polvere, zucchero a velo







Montare a neve ferma gli albumi; in un mixer tritare finemente le mandorle con lo zucchero rendendole come farina. 
In un recipiente mescolare la farina di riso, lo zucchero con mandorle, il lievito per dolci e mescolare. 
Grattugiare la buccia del limone ed aggiungerlo alle polveri. 
Con un cucchiaio mescolare bene ed incorporare poco alla volta lo yoghurt e l’olio fino ad ottenere un composto omogeneo e abbastanza sodo. 
Ora incorporare delicatamente, poco alla volta, gli albumi montati a neve mescolando dal basso all’alto fino ad ottenere un impasto morbido e omogeneo. 
Versare l’impasto in una tortiera foderata di carta forno. 
Cuocere in forno caldo a 180 gradi per 40 minuti circa, controllare con uno stecchino la cottura. Fare raffreddare la CIAMBELLA SOFFICE BIANCA spolverizzarla con zucchero a velo e, servita con una crema di nocciole. 
Un calice di Vernaccia di Serrapetrona Docg Alberto Quacquerini vino spumante dolce, sarà un fine pasto delizioso. L’unicità di questo particolare spumante ottenuto da uve di Vernaccia Nera, è dovuta al metodo di vinificazione con le tre successive fermentazioni. La terza fermentazione con Metodo Martinotti dona a questo spumante una sorprendente complessità aromatica. Da gustare fresco e piacevolissimo non solo in abbinamento ai dolci ma anche da solo per concedersi una piacevole coccola. Temperatura di servizio 6 - 8 gradi.
Buon lavoro e buon appetito! Neria Rondelli 


mercoledì 20 febbraio 2019

Premio Maculan, 2° edizione. Ultimi giorni per partecipare



Il Torcolato, vino pregiato e forse sconosciuto ai più, nonostante le esportazioni estere siano in continua crescita, torna a far parlare di sé.
Dopo il tradizionale appuntamento della terza domenica di gennaio con la Prima del Torcolato , evento che celebra la prima spremitura dei grappoli dopo il “riposo” post vendemmia, ecco che questo vino da fine pasto, o da meditazione come a volte viene definito, diventa protagonista  affiancando le portate dell’intero menù.

E’ questa la proposta del Premio Maculan, miglior abbinamento salato-dolce, ideato dall’omonima azienda vinicola di Breganze è rivolto a tutti gli chef (senza limiti di età) che proporranno un piatto salato di loro creazione in abbinamento con il Torcolato. Una giuria di esperti selezionata e formata da Andrea Radic, Andrea Grignaffini, Marco Colognese, Gigi Costa, Antonino Padovese, Maurizio Bertera del Gambero Rosso, Morello Pecchioli, Renato Malaman e Mauro Buffo, chef del ristorante 12 Apostoli di Verona giudicherà la proposta più meritevole dei quattro finalisti.
Per la seconda edizione del Premio Maculan è stato chiamato a presiedere la giuria lo chef Nicola Portinari, del ristorante due stelle Michelin La Peca di Lonigo e la serata della finale si terrà alla Cantina Maculan il 25 marzo 2019.
Ma gli chef che volessero partecipare hanno tempo fino al 28 di febbraio, per proporsi
Ogni ricetta sarà esaminata attraverso quattro parametri: creatività della proposta, esecuzione, presentazione del piatto e abbinamento al vino.
Ma gli chef che volessero partecipare hanno tempo fino al 28 febbraio, per proporsi basta compilare il form all’indirizzo premiomaculan.net e inviare la propria ricetta, entro i termini.
Il vincitore avrà il Premio Maculan, che consiste in un'opera realizzata dall’artista friulano Giulio Menossi, celebre per i suoi mosaici che verrà consegnato alla serata della finale che si terrà alla Cantina Maculan il 25 marzo 2019. Livia Elena Laurentino

domenica 17 febbraio 2019

GALATONE città di Chiese e di LEONARDO

Chiesetta di San Pietro

Raccontare un viaggio, un luogo, un territorio non è sempre facile perché bisogna trasmette emozioni, quelle stesse che si ricevono quando lo si visita. Credevo di conoscere bene il Salento, terra che amo in cui ho trascorso diverso tempo eppure quando sono stata a Galàtone ho compreso che avevo ancora molto da scoprire…
L’occasione è stata un concorso rivolto agli studenti delle scuole superiori e intitolato “Come un gatto in tangenziale “ ispirato al omonimo film in cui si parla di periferie… ma Galàtone, pur vivendo una situazione di integrazione sociale difficile, è una piacevole realtà in cui trascorrere una vita tranquilla o una vacanza per visitarne i dintorni.

Chiesa dell' Odegitria

Il piccolo comune in provincia di Lecce conta poco più di 15 mila abitanti, ma può vantare la presenza di ben dieci chiese, oggi rimaste della quarantina edificate fino al ’600, che si possono visitare quasi tutte passeggiando per il centro, ad eccezione della piccola chiesa di Santa Lucia aperta solo il 13 dicembre per celebrare la Santa e della più antica quella dell’Odegitria, situata in un quartiere un po’ periferico e recuperata solo di recente.                                                       

Santuario del S.S. Crocefisso della Pietà

Da visitare assolutamente il Santuario del S.S.Crocefisso della Pietà che si erge maestoso nella omonima piazza di fronte a Palazzo Marchesale Belmonte - Pignatelli luogo polifunzionale, che attualmente ospita il museo della Macchine di Leonardo da Vinci. 


Nel 2019 com’ è noto ricorre il cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo, quindi quale migliore occasione per visitare Galàtone, che può vantare una collezione unica, ovvero la riproduzione fedele di ben 120 macchine da guerra inventate dal genio toscano realizzate da Giuseppe Manisco.
Sono una vera grande attrattiva per grandi e piccini, per i quali è possibile partecipare anche ad una serie di laboratori didattico-scientifici; questa esperienza da sola vale un viaggio nella cittadina.

Durante il soggiorno a Galatone abbiamo avuto il privilegio di una guida davvero speciale Mesciu Ciccio, al secolo il professore Francesco Daniel, che oltre ad essere docente universitario di Storia sociale dei media, è un maestro restauratore di volte, ricercatore e scrittore. 

Ingresso al Castello di Fulcignano

Nei dintorni si può ammirare il Castello di Fulcignano, struttura imponente del periodo angioino oggi abbandonata, nella quale tuttavia si intravede tutto la sua maestosità ed il suo valore. Proseguendo verso il mare, a Reggia, si scopre un tratto di mare dove lo sguardo si perde ammirando l’orizzonte fino a Santa Caterina.
A Galàtone non manca la cultura del cibo e nei suoi numerosi locali si rispetta la tradizione salentina, resa personale dall’abilità del cuoco.
Ovunque si possono gustare pittule fritte, purea di fave e cicoria, orecchiette con cime di rape o al pomodoro con la ricotta “forte”, pezzetti di cavallo al sugo, polpette di carne e di pesce, salumi e formaggi locali ecc. 

       

Abbiamo provato e vi consigliamo:
Arte & cucina, Ferro e Fuoco, Scialabà, Sascianne, New Trattoria Santino, Gustavo Braceria in città e la Reggia per pranzare ammirando il mare.
Sono diversi i B&B che offrono ospitalità tra cui la Residenza Santa Lucia e Palazzo Bove, dove nella sottostante pasticceria si può fare una ricca colazione o una sosta golosa pomeridiana.


Livia Elena Laurentino