giovedì 2 maggio 2019

ZOLLINO - Cultura e cibo ( 2° parte)

 

Non appena si arriva nella piazza principale di Zollino, ecco ad accoglierci lo sciacuddi, è la statua di un folletto la cui leggenda narra che per dispetto intrecciasse le code dei cavalli e che apparisse all’’improvviso di notte sedendosi sul mal capitato impedendogli di respirare finchè questi non pensasse a qualcuno dal quale il folletto sarebbe andato a fare visita… 


Ma leggende a parte la prima sosta da fare è sicuramente alla vicina pasticceria Top Orange, dove Paolo Tondi, zollinese doc, vi accoglierà con alcune sue specialità come le Sibille, un pasticcino davvero unico fatto di pasta di mandorle ripiena di crema di nocciola e rivestita di cioccolato fondente, una vera delizia. 
Anche il gelato al pisello nano o alle fave sono una sua invenzione, che dà risalto ad un prodotto tipico.
Il pisello nano, coltivato da tempo immemorabile tuttavia si stava perdendo, ma nel 2005 ha ottenuto la certificazione DE.C.O (denominazione di origine comunale) e si è meritato anche anche un monumento in via Vito Chiga. 
Grazie all’impegno della Cooperativa oggi la produzione dei pisello nano è ripresa, insieme a quella della cicerchia, del cece nero e delle lenticchie che a fine raccolto, in giugno, vengono venduti alla seguitissima Fiera di San Giovanni. 

























Due sono i luoghi di culto importanti; la chiesa madre dedicata di San Pietro e Paolo, dalle origini incerte, nata sulla base di una chiesa greca intorno al 1600 e nel corso dei secoli più volte modificata nella struttura e la chiesa di Sant’Anna, del XV secolo, ricostruita durante il feudo della famiglia Ghezzi grazie ad un’anziana che riportò all’attenzione dei fedeli la santa per le grazie dispensate. 

Chiesa di Sant'Anna  e il Calvario

Allontanandosi dall’abitato, verso nord c’è un’area chiamata le “pozzelle”, un complesso sistema di cisterne che servivano per la raccolta dell’acqua, presumibilmente risalgono al Medioevo, anche se la leggenda narra che qui Pirro vi fece abbeverare gli elefanti… 

Una delle "pozzelle"

Andando ancora a ritroso nel tempo a Zollino ci sono testimonianze del periodo neolitico con un dolmen e un menhir, quest’ultimo vicino alla piccola stazione che, snodo cruciale del Salento per le ferrovie sud est, compirà 150 anni.
Non si può non menzionare l’aspetto gastronomico, infatti il ristorantino da Fabio, molto rinomato per i suoi piatti di pesce , colpisce anche per il locale ricavato nell’antico frantoio del Castello e per l’affabile accoglienza.
Chi si trovasse in zona nel periodo estivo, i primi di agosto, potrà partecipare alla Sagra dello scèblasti, ( che in griko significa “senza forma”) un pane condito con zucca, pomodoro, olive nere, zucchine, cipolla, capperi e peperoncino tipico del luogo. 

Scèblasti
 Livia Elena Laurentino